Andrea Schnöller, l'”antiguru”
Per la RSI ho intervistato padre Andrea Schnöller, 83 anni, frate cappuccino svizzero che risiede presso il santuario della Madonna del Sasso sopra Locarno. Insegnante di meditazione, studioso di religioni anche orientali, è guida e riferimento per tante persone.
A Trento, in un centro per ritiri spirituali legato all’associazione “Il Ponte sul guado”, ha incessantemente parlato a credenti e non credenti della «strada del silenzio», ovvero l’ascolto di sé e degli altri: ascoltarsi per raggiungere, anche attraverso lo yoga, la consapevolezza di chi si è.
Enzo Bianchi, “a fatica e a caro prezzo, così s’impara la fraternità”
Qui una mia intervista a Enzo Bianchi per la RSI, la fraternità e la sua nuova vita ad Albiano d’Ivrea.
Wolfang Fasser, l’eremita diventato semplicemente “uno che ascolta”
Da tre anni Wolfgang Fasser, uno dei più noti custodi del silenzio, fra i fondatori assieme a don Luigi Verdi della Comunità di Romena, ha deciso di tornare nella sua città natale, Glarus, sulle montagne svizzere fra Coira e Zurigo. E qui, per una decisione maturata con convinzione, vivere nell’anonimato e nel semplice ascolto delle persone che incontra.
Roberto Donetta e il suo silenzio
C’è poi il silenzio di Roberto Donetta, artista inconsapevole d’inizio Novecento. Il mio servizio dal paese in cui ha vissuto, Casserio, frazione di Corzoneso, per la Radiotelevisione svizzera.
“A proposito del senso della vita”, il semplice sentiero di Vito Mancuso
Ognuno può trovare dentro di sé il senso del proprio vivere. O meglio, ognuno può decidere nel suo intimo quale senso dargli, quali valori abbracciare e quali no, cosa essere. Per farlo può essere utile un allenamento. Qui i consigli pratici, il semplice sentiero, di Vito Mancuso.
La pandemia secondo don Angelo Casati, la paura della morte e come affrontarla
Lo scorso 10 maggio don Angelo Casati ha compiuto novant’anni. Saggista e poeta, voce profetica fra le più ascoltate a Milano, l’avevo intervistato all’inizio della pandemia. Le sue parole mi sembrano ancora oggi attuali. Per questo le ripopongo. Buona lettura.
Carlo Molari: “Dio non fa. Egli fa sì che le cose si facciano”
È il più grande teologo italiano dei nostri giorni, ha scritto su Twitter recentemente Vito Mancuso. E io sono d’accordo con lui. Carlo Molari, aiutante di studio all’ex Sant’Uffizio e poi docente di dogmatica nell’Università Urbaniana, nel 1978 chiese la pensione dopo che la prefazione al Dizionario teologico (Borla 1972) e il libro “La fede e il suo linguaggio” (Cittadella, Assisi 1972) vennero accusati di sostenere posizioni non conformi alla dottrina. I censori non accettavano il fatto che di Dio non si possa dire nulla di definitivo in quanto la sua comprensione cresce con l’evolversi dell’uomo e delle sue capacità cognitive. Un pensiero su cui oggi in tanti concordano e messo in pagina da Molari in un poderoso volume edito da Gabrielli: “Il cammino spirituale del cristiano”. Qui parlo con lui di questo libro, della sua vita, e della sua visione del cristianesimo che sento del tutto vicino alla mia.
Parla Bishman Farouk Khalil, capo degli yazidi, la minoranza che ha ispirato il viaggio del Papa in Iraq
Sabato 8 marzo, mentre sulla piana di Ur con gli altri giornalisti eravamo in attesa che arrivasse Papa Francesco per una delle tappe più importante del suo viaggio in Iraq, ho parlato per qualche minuto con leader religioso degli Yazidi, la minoranza che ha ispirato il viaggio del Papa in Iraq. Si chiama Bishman Farouk Khalil, ha 54 anni, è membro dello Yazidi Spiritual Council. Mi ha raccontato di sé e delle attese per l’arrivo del Papa.