Parcheggio la macchina sotto i Colli Albani, in via di Grotte Portella, all’altezza della Palestra Albani. Ci sono alcuni parcheggi comodi e gratuiti.
Prendo via di Grotte Portella verso via Enrico Fermi, 800 metri circa.
Percorro via Enrico Fermi in direzione di Frascati fino a incrociare via Tuscolana. Sono 3,7 chilometri di salita lieve, percorsa purtroppo da non poche macchine che costringono spesso a rimanere molto sulla destra rischiando di incappare in qualche buca. A tratti si apre a destra come a sinistra la campagna romana. Nonostante le macchine l’aria pulita inizia a farsi sentire.
Giro a sinistra su via Tuscolana e dopo 300 metri, sempre in salita, giro ancora a destra in via Vittorio Veneto.
Percorro via Vittorio Veneto fino al centro di Frascati, fino a piazza Guglielmo Marconi. Lascio sulla destra il grande cancello di Villa Torlonia e salgo per via Catone fino a che non giro un’altra volta a destra in via Cardinale Guglielmo Massaia: 1,1 chilometri in tutto.
L’obiettivo è raggiungere il prima possibile via Tuscolo, la strada che praticamente senza il passaggio di macchine (qui non passa quasi nessuno), fra boschi e prati, porta in cima al Monte Tuscolo. Potrei continuare per via Catone ed entrare in via Tuscolo poco dopo, ma preferisco girare a destra e prendere una scorciatoia che, per quanto ripida e a tratti coi sampietrini, mi porta in via Tuscolo in appena 280 metri.
Finalmente entro in via Tuscolo. Immediatamente tutto cambia. Praticamente non incrocio più macchine, solo tanto verde e aria pulita, a bordo strada i colori dell’autunno. Per terra e sugli alberi foglie gialle e verdi. Il profumo è inebriante. Sulla destra, a un certo punto, c’è uno spiazzo dove si gode di un bel panorama su tutta Roma. Da qui alla cima del monte Tuscolo sono circa cinque chilometri di salita che si possono dividere in tre tronconi.
Il primo termina dove via Tuscolo gira a sinistra in direzione di Monteporzio Catone. Occorre tenere la destra e prendere via del Tuscolo (non più via Tuscolo). Da qui, sulla strada, ci sono molte più foglie. Non incrocio più nessuna macchina, la vetta è vicina. Dopo 800 metri, in prossimità di un parcheggio, si gira a sinistra e si lascia via del Tuscolo.
Si entra nell’ultimo tratto. Una sbarra – c’è spazio di lato per passare con la bici – dice che si entra nel Parco Archeologico e Culturale del Tuscolo. La strada è senza uscita. È il tratto più suggestivo. Sono 650 metri coperti in autunno interamente da foglie e ricci di castagne. Ma con la bicicletta si passa senza problemi. Si attraversa il cuore storico e culturale dei Castelli Romani. Si sovrappongono a destra e a sinistra tracce archeologiche di diverse epoche storiche che segnano le vicende di quella che anticamente era una città, dalla sua origine preromana fino alla distruzione nel 1191.
In cima al monte Tuscolo si apre un panorama stupendo. Verso Sud-Ovest si vede il Mare Tirreno. Diverse distese erbose vengono utilizzate a pascolo. Fra erba e rocce spuntano papaveri e margherite. Ma il fiore che predomina è la ginestra. Il versante a Nord è meno soleggiato e più umido. Al posto dei prati ci sono boschi e un castagneto che sembra di origine naturale, non introdotto dall’uomo. Qualche famiglia porta qui sopra i bambini a giocare. Una coppia di pensionati sfoglia un quotidiano a testa (una rarità!) su una panchina sotto una grande quercia. Sedersi nell’erba e farsi baciare dal sole è un’esperienza unica.
Scheda salita in bicicletta al monte Tuscolo
- Da via di Grotte Portella (Roma) al monte Tuscolo (Monte Porzio Catone)
- Distanza (andata e ritorno): 20,8 chilometri
- Altitudine: 627 metri (il monte è alto 670)
- Dislivello complessivo: 543 metri
- Tempo in movimento (andata e ritorno): Un’ora e mezza circa
- Grado di difficoltà (Facile-Medio-Difficile-Molto Difficile): Medio (dislivello intorno ai 500 metri, ma senza pendenze eccessive. Manto stradale buono, ombreggiato)