Dei diari segreti di Carlo Maria Martini pubblico un frammento scritto con calligrafia minuta il 5 settembre del 1955. Martini ha 28 anni, già prete, studia teologia in vista del dottorato. Si trova in Inghilterra. Qui, come folgorato, scrive di aver deciso di tenere dei diari intimi.
«Arrivo a Londra alla sera, dopo un viaggio attraverso Carlisle, Preston, Crewe. Leggo qualche pagina del diario di Merton: verrebbe voglia anche a me di scrivere un diario, che rivelasse veramente me stesso, che servisse a scoprire me stesso. Vorrei che mi avvicinasse a Dio, ma temo diventi uno strumento di autocompiacenza. Ho avuto tanto da soffrire a causa di me stesso in Blackburn. Da una parte mi sento legato e piccino, d’altra mi pare di avere qualcosa di grande da esprimere. Voglio che tutto sia solo per Iddio, a costo di stritolare tutto il resto di me stesso. Fa, o mio Dio, che sia così!».
Carlo Maria Martini scrive di aver deciso di tenere dei diari intimi.
Quale sia la sofferenza a cui allude nessuno sa dirlo. Carlo Maria Martini fin da piccolo ha come lettura preferita i Vangeli, i classici della teologia. Qui svela di leggere Thomas Merton, i diari del monaco trappista americano che come Martini amava la ricerca di un dialogo con ogni uomo nel rispetto delle differenze di ciascuno. Molti dei diari di Merton riportano il suo interesse per una conoscenza maggiore del monachesimo buddista. Come lui anche Martini farà della conoscenza delle altre religioni un tratto decisivo del suo vivere. Lo stile di Martini ha molto in comune con la ricerca della voce di Dio nel ritiro che per Merton fu il deserto, per lui la città con le sue contraddizioni.
Cosa ci raccontano i diari segreti di Carlo Maria Martini
I diari di Carlo Maria Martini svelano pensieri estemporanei e che, proprio per il loro carattere confidenziale, se non contestualizzati rischiano di generare incomprensioni. Per questo, «spiega Carlo Casalone – presidente della “Fondazione Carlo Maria Martini” e provinciale d’Italia della Compagnia quando il cardinale lasciò in eredità i suoi scritti ai gesuiti – per diverso tempo non saranno consultabili: richiedono un lavoro di riordino e di analisi che solo mani esperte possono portare a termine».
Quando potremmo leggere i diari di Carlo Maria Martini
I diari, trovati a Gallarate dove Martini ha trascorso i suoi ultimi anni di vita, richiederanno anche un delicato restauro, affidato al prestigioso laboratorio delle suore benedettine di Viboldone. Quando usciranno da qui nessuno sa dirlo. Per il momento non possiamo fare altro che goderci l’unico frammento che già dice molto dell’animo e dello spessore di una delle figure più importanti del Novecento.
Della scoperta dell’esistenza di 34 diari segreti del cardinale Carlo Maria Martini ne ho dato notizia oggi, 21 febbraio 2021, su Repubblica, con un articolo dal titolo: “Le confessioni del cardinale Martini”.
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