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L’invenzione per dire la verità

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"Il mantello di Rut" secondo Avvenire e, di seguito, alcune interviste da poco rilasciate
Paolo Rodari

Paolo Rodari

Sono Paolo Rodari, scrittore e giornalista. Mi puoi scrivere inviando una mail a paolo@paolorodari.it

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L’invenzione può servire per dire meglio la verità. Lo scrive Alessandro Zaccuri recensendo su Avvenire il mio “Il mantello di Rut“. E ha ragione. Dentro il mio romanzo, in effetti, narro quanto accadde durante l’occupazione tedesca di Roma, dal settembre del ’43 al giugno del ’44, cercando nel limite del possibile di essere il più possibile oggettivo e di restituire così ai lettori un pezzo di storia che ancora oggi merita attenzione e scavo.

Scrive Zaccuri che l’invenzione come mezzo per raggiungere la verità “non è una regola universale, ma a determinate condizioni è la sola alla quale è opportuno attenersi”. Ma le condizioni quali sarebbero?, si domanda. “Ogni romanziere – dice – darebbe una risposta differente, nessuna delle quali risulterebbe del tutto sbagliata. Di certo, sarebbe la risposta giusta per quella singola storia e per l’invenzione che la sorregge”.

Quando scoprii i fatti storici a cui il mio romanzo si è ispirato – la stanza segreta nella quale vennero salvate a Roma venti bambine ebree – pensai immediatamente che la Shoah romana poteva essere ancora una volta narrata, facendola riscoprire in tutta la sua drammaticità. E subito pensai che anche io potevo fare la medesima operazione che fece nel suo “La chiave di Sara” Tatiana de Rosnay, la giornalista e scrittrice francese che col suo romanzo fece rivivire ai lettori la Shoah parigina. “La chiave di Sara” mi ha accompagnato nella stesura del libro. E’ stato sempre sulla mia scrivania. Vi cercavo ispirazione andando ogni tanto a rileggere qualche pagina. Nel tentativo, spero riuscito, di mostrare quanto accadde a Roma con la stessa forza e drammaticità del suo racconto su Parigi.

Di questo tentativo, e quindi del mio romanzo, ne sto parlando in questi giorni in alcune librerie in giro per l’Italia.

Qui sotto allego invece tre interviste uscite da poco. Buona lettura.

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