C’è poi il silenzio di Roberto Donetta, artista inconsapevole d’inizio Novecento.
Venditore ambulante di sementi nella valle di Blenio (Svizzera italiana), Roberto Donetta ricevette in prestito da uno scultore una macchina fotografica. Iniziò a fotografare quello che vedeva girando per la valle. Furono in tutto 5000 le lastre fotografiche ritrovate dopo la sua morte avvenuta in miseria e solitudine, abbandonato da moglie e figli. Non lo sapeva, Donetta, di essere ciò che post mortem tutti gli hanno riconosciuto: un grande fotografo. Perché la vita è anche questo. Essere senza sapere, divenire senza rendersene conto. Ma quanta grandezza in questa inconsapevolezza, in questa sacra incoscienza.
Qui un mio servizio per la RSI, Radiotelevisione della Svizzera italiana, dedicato a Roberto Donetta e Stephen Kelly, un giovane fotografo inglese che a proprio a lui si è ispirato per un lavoro in parallelo. Buona visione.